Nella parabola del gran convito raccontata nel vangelo di Luca 15 è scritto così:

Va’ presto per le piazze e per le vie della città, e conduci qua poveri, storpi, ciechi e zoppi”. Poi il servo disse: “Signore, ciò che hai comandato è stato fatto e c’è ancora posto

La voglia di presentare il Signore come personale Salvatore oltre ogni religione, credo o condizione sociale ci spinge ad accogliere chiunque incontriamo. Spesso dopo aver distribuito viveri e vestiti, in quel crogiolo che è la stazione centrale di Milano, per non lasciare niente al caso si fa ancora un giro. E proprio in questo nostro ricontrollare che abbiamo incontrato un Musulmano arrivato in Italia da circa 30 anni; all’età di 50 anni si ritrovava ad avere una storia, prima innalzata alle stelle e poi sbattuta in un fosso. Aveva voglia di raccontarsi, professando la sua fermezza nella religione; diceva di aver lavorato nel campo della ristorazione, per poi avere un ristorante suo. Tuttavia aveva perso tutto. Avendolo accolto senza pregiudizi, ha accettato di pregare questo Dio, da noi annunciato. Abbiamo avuto solo quella opportunità e l’abbiamo sfruttata, perché da quel momento non lo abbiamo più rivisto. Sperando che l’opera salvifica si sia adempiuta in lui, rivolgiamo l’invito a non perdere occasioni di annunciare il Regno di Dio.