Se c’è una cosa che non conosce ostacoli è l’amore. Si può amare dalla stanza più profonda di un carcere; si può amare anche senza parlare e lo si può fare anche ad una distanza di  7.500 km. Questo è quello che ci ha insegnato “Amico”. Amico era il soprannome di un ragazzo conosciuto alla stazione di Milano che veniva dalla Cina. Aveva fatto una scelta d’amore nei confronti della sua famiglia lontana. Aveva scelto di vivere per strada, malgrado fosse un cuoco e lavorasse come tale, pur di mandare quanto risparmiato alla sua povera famiglia. Questo gesto ci ha colpito particolarmente. In un italiano incomprensibile ci ha dimostrato di essere un credente, incominciando così a frequentare i nostri incontri comunitari. Con dolcezza, sempre senza parlare ma con  gesti e soprattutto con i sorrisi, che solo un vero amico sa dare, ci ha anche insegnato a cucinare i cibi cinesi. Da questo incontro abbiamo imparato che se in noi c’è l’amore di Cristo Gesù, non ci sono ostacoli per offrire la luce di un sorriso.

“Così dunque, finché ne abbiamo l’opportunità, facciamo del bene a tutti; ma specialmente ai fratelli in fede,” (Galati 6:10)