Sembra il testo di una canzone ma in realtà è il pensiero di molti giovani che provano il male di vivere. Questo male a volte si consuma tra le mura domestiche che dovrebbe invece contenere la pace e il benessere dei familiari. Nelle nostre ronde serali cercando i bisognosi di quel poco di sostentamento che possiamo offrire e del conforto di Cristo Gesù, troviamo anche di questi casi. Spesso l’approccio è difficoltoso ma a volte sono gli stessi bisognosi che si rivolgono a noi e ovviamente non ci tiriamo indietro. Una sera nella stazione di Lambrate (MI) c’era un gruppetto di ragazze appartate e una di loro ci chiese se avessimo un accendino, la nostra risposta fu  alla maniera di Pietro in Atti capitolo 3:6 ” … quel che ho te lo do! ”  offrimmo loro da mangiare e gli parlammo della grazia di Gesù. 
Avevamo attirato la loro attenzione. Consigliammo di tornare a casa dai genitori e anche se il gruppo andò via una di loro rimase ad ascoltare  le nostre parole che suscitarono in lei un sentimento di emozione che la faceva lacrimare. Non l’abbiamo più rivista ma per certo lo Spirito Santo ha piantato un seme nel suo cuore e non mancherà al Signore di farlo germogliare. (Atti 3:1-3)